DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA A.A. 2025-26 Prova d´orientamento obbligatorio
ATTENZIONE: - La prova può essere sostenuta una sola volta. - È possibile correggere le risposte prima dell'invio definitivo. - Ad ogni risposta corretta sono attribuiti cinque punti. La risposta errata o non data corrisponde a zero punti. - La prova è superata con il punteggio minimo di 60/100. L'esito verrà immediatamente visualizzato.
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-------------------------------------------------------------------------------------------------------------COMPRENSIONE DEI TESTI -------------------------------------------------------------------------------------------------------------
1) L’incredibile dinosauro scoperto (per caso) da minatori canadesi
Il 21 Marzo 2011 Shawn Funk non sapeva che di lì a poco avrebbe incontrato un drago. Era un lunedì come tanti altri alla Millennium Mine, una vasta cava quasi a 30 chilometri a nord di Fort McCurray, nell’Alberta, gestita dall’azienda energetica Suncor. La gigantesca scavatrice si faceva strada ingoiando sabbie intrise di bitume, i resti trasformati di piante e creature marine che sono vissute e morte oltre 110 milioni di anni fa. Resti di antichissime forme di vita che Funk era ormai abituato a vedere. In 12 anni di lavoro si era imbattuto in legno fossile e, occasionalmente, tronconi mozzati di alberi fossili, ma mai nei resti di un animale. E certo mai nei resti di un dinosauro. Ma intorno all’1.30, la pala di Funk ha colpito qualcosa di molto più duro della roccia che era lì intorno. Protuberanze colorate in modo bizzarro uscivano disordinatamente dal sedimento scivolando verso il terrapieno sottostante. Nel giro di pochi minuti Funk e il suo supervisore Mike Gratton erano lì a scervellarsi su quelle rocce di noce color marrone scuro. Erano strisce di legno fossile o costole? Poi hanno capovolto una di quelle protuberanze e una strana immagine si è rivelata ai loro occhi: file su file di dischi marroni sabbiosi, ciascuno avvolto da un anello color grigio canna di fucile. “Immediatamente, Mike ha detto: ‘Dobbiamo dare un’occhiata a questa roba”, disse Funk in un’intervista del 2011. “Era decisamente qualcosa che non avevamo mai visto prima di allora”. Circa sette anni più tardi mi trovo nel laboratorio di preparazione dei fossili del Royal Tyrrell Museum nei calanchi colpiti dal vento dell’Alberta. Un deposito cavernoso che risuona del brusio del sistema di ventilazione e del mormorio dei tecnici che scalpellano la roccia dalle ossa con attrezzi che hanno la punta simile a quella di un ago, una specie di martelli pneumatici in miniatura. La mia attenzione, però, si concentra su un ammasso di roccia da oltre una tonnellata che giace in un angolo.Questo imponente erbivoro chiamato nodosauro era lungo oltre 5 metri e pesava circa una tonnellata e mezzo. I ricercatori pensano che in origine fosse del tutto fossilizzato ma, quando è stato trovato nel 2011, solo metà del corpo - dal muso alle anche - era abbastanza intatto da poter essere recuperato. Questo esemplare rappresenta il fossile di nodosauro meglio conservato al mondo.A prima vista questi blocchi grigi riassemblati somigliano a una scultura di dinosauro lunga circa quasi tre metri. Un’armatura che sembra un mosaico ossuto ricopre il collo e la schiena, e alcuni cerchi color grigio evidenziano le scaglie. Il collo si piega delicatamente a sinistra, come se stesse cercando di raggiungere una deliziosa pianta da mangiare. Questa, però, non è una scultura che riproduce la realtà. È un vero dinosauro, pietrificato dal muso alle anche. Più lo guardo, più mi sembra sbalorditivo. I resti fossili della pelle ancora coprono le scaglie irregolari della corazza che punteggiano lo scheletro dell’animale. Al suo fianco giace la sua zampa anteriore destra con le cinque dita distese verso l’alto. Posso contare le scaglie della pianta della sua zampa. Caleb Brown, ricercatore post-dottorale al museo, fa un largo sorriso di fronte al mio stupore. “Non siamo solo di fronte a uno scheletro”, mi dice poco più tardi, “ma a un dinosauro proprio così com’era”.Secondo i paleontologi, quell’incredibile livello di fossilizzazione - causato dal fatto che il corpo è stato rapidamente inghiottito dall’acqua - è raro come lo sarebbe vincere alla lotteria. In genere le uniche a preservarsi sono le ossa e i denti, e solo di rado i minerali riescono a prendere il posto dei tessuti soffici che con il tempo si disintegrano. E non c’è neanche alcuna certezza sul fatto che il fossile rimanga nella sua realistica posizione originaria. Alcuni dinosauri piumati ritrovati in Cina erano completamente appiattiti e altri adrosauri “mummificati” nel Nord America, tra i più completi mai rinvenuti, apparivano come raggrinziti e seccati dal sole. Durante la sua sepoltura in mare il dinosauro era posato di schiena. In questo modo lo scheletro premeva all’interno dell’armatura e, come risultato, questa si è “decorata” con i contorni di alcune ossa. […]"
2) Allerta Oms: virus trasmessi da zanzare e zecche mettono a rischio 5,6 miliardi di persone
Con il surriscaldamento globale e l'aumento degli spostamenti aerei, i virus trasmessi da zanzare e zecche "sono diventati una crescente minaccia per la salute pubblica, mettendo a rischio oltre 5,6 miliardi di persone". Ma la diagnosi di infezioni come dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla "può essere difficile poiché i loro sintomi spesso si sovrappongono e assomigliano ad altre malattie febbrili".L'allerta arriva dall'Organizzazione mondiale della sanità che, per la prima volta, pubblica linee guida che coprono tutte e quattro le malattie. Destinate agli operatori sanitari, forniscono raccomandazioni per il trattamento dei casi lievi e gravi, la somministrazione di fluidi e le terapie. L'obiettivo è migliorare la risposta clinica in un contesto di crescente diffusione degli arbovirus, non più limitati in alcune aree del mondo, ma sempre più presenti anche in Europa e in Italia, dove, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), dall'inizio dell'anno al 30 giugno ci sono stati in Italia 68 casi di dengue e 22 di chikungunya, tutti associati a viaggi all'estero.Nei casi non gravi, le line guida raccomandano l'uso di fluidi orali, mentre per la gestione di febbre e dolore si suggeriscono paracetamolo o metamizolo. È sconsigliato l'uso dei Fans nella fase acuta e dei corticosteroidi sistemici. Per i casi gravi viene inoltre sconsigliato l'uso di immunoglobuline e trasfusioni profilattiche di piastrine in assenza di sanguinamento. Per la febbre gialla, si raccomanda anche l'impiego sperimentale, solo in ambito di ricerca, degli anticorpi monoclonali TY014 e del farmaco antivirale sofosbuvir.Le linee guida indicano anche le principali lacune di conoscenza e le aree prioritarie per la ricerca futura, "nell'ottica della preparazione a epidemie sempre più frequenti". (da RaiNews.it, 15/07/2025)
3)
«“L’ho visto su Internet”. Una frase che è capitato spesso di sentire o di pronunciare nel bel mezzo di una conversazione. Ma non tutto ciò che passa dal web è attendibile e talvolta il non saper cercare le giuste fonti di informazione ci rende vittime di notizie false o fuorvianti.In particolare, per quanto riguarda i temi scientifici, di cui non è facile imparare i rudimenti del linguaggio, non solo non è comune l’abitudine a informarsi sui fatti, ma si assiste a una diffusione intenzionale di contenuti falsi o fuorvianti che pretendono di avere autenticità. La disinformazione scientifica è spesso responsabile del fatto che certi temi fondamentali si rivelino profondamente divisivi nell’opinione pubblica, generando così un clima di sfiducia della società nei confronti della scienza. Pertanto, è essenziale trovare delle metodologie atte a contrastare le fake news ed educare gli utenti a una corretta verifica delle fonti.Non a caso, l’obiettivo dello studio “Lateral reading and monetary incentives to spot information about science”, pubblicato sulla rivista “Scientific Reports” e promosso da un gruppo di ricercatori coordinati da Carlo Martini – responsabile del progetto che ha finanziato il lavoro e membro del CRESA, il Centro di Ricerca di Epistemologia Sperimentale e Applicata dell’Università Vita-Salute San Raffaele, diretto da Matteo Motterlini – è quello di aiutare gli utenti a riconoscere online falsi contenuti scientifici, applicando le tecniche adoperate dai fact checker professionisti (coloro che si occupano di verificare la veridicità e la correttezza dei fatti e delle informazioni).Lo studio consiste in un paio di esperimenti che hanno coinvolto oltre 5 mila partecipanti del Regno Unito, con lo scopo di testare e confrontare l'efficacia delle tecniche di “Ragionamento Civico Online”, la disciplina che insegna come riconoscere e valutare quello che si trova in rete: in altre parole, si tratta di imparare a scoprire l’attendibilità della fonte, ogni qual volta leggiamo un testo su Internet.Le tre metodologie considerate fondamentali in questo studio sono: la consultazione della stessa notizia su altri siti, attraverso la cosiddetta “lettura laterale”; il controllo della fonte (la sua identità politica, i suoi interessi); la cosiddetta “astensione dal click”, ovvero l’astenersi dal cliccare immediatamente sui primi risultati che un motore di ricerca presenta, perché non sempre veritieri.Al fine di osservare il comportamento degli utenti coinvolti nello studio i ricercatori hanno proposto – attraverso una simulazione di Facebook molto fedele – una serie di post che si ricollegavano ad articoli realmente pubblicati da varie testate, riguardanti diversi argomenti scientifici: alcune di queste notizie erano scientificamente provate, mentre altre erano fake news vere e proprie. I partecipanti erano liberi di condurre ulteriori ricerche su siti web esterni, al fine di farsi un’idea più precisa della validità scientifica del post in questione. Ma per incentivarli ad applicare le tecniche di verifica dei fatti e delle fonti, affinché la ricerca risultasse più accurata, gli studiosi sono ricorsi a due metodi di “convincimento”: quello della remunerazione economica, raddoppiando la quota di partecipazione (equivalente a una media di +8,40£/ora), se i partecipanti indovinavano correttamente la validità del post che stavano valutando, e quello dei pop-up (finestre che compaiono automaticamente durante l’uso di un’applicazione per attirare l’attenzione dell’utente) che, con una serie di domande, ricordavano agli utenti di verificare l’accuratezza delle informazioni prima di condividerle. Dall’esperimento è emerso che entrambe le metodologie sono efficaci, soprattutto se combinate tra loro». […] (brano tratto dall’articolo di Silvia Bandelloni, Come scoprire le fake news in tre mosse, in lastampa.it, 15 giugno 2022).
4)
“… Saper presentare le proprie opinioni davanti ad una platea sconosciuta è fondamentale nel mondo del lavoro di oggi. Si stima che una persona su 4 abbia paura di parlare in pubblico (glossofobia). L’ansia da prestazione in pubblico può ostacolare la realizzazione personale, se non viene in qualche modo aggirata o superata. I sintomi possono variare per intensità e ricordano quelli di un tipico attacco di panico: aumento della frequenza cardiaca, sudorazione eccessiva, affanno, crampi alla pancia, giramento di testa, vomito e in certi casi anche svenimento.Finanche persone che riescono a fronteggiare quotidianamente situazioni difficili e complesse, come medici, insegnanti, ingegneri, e altre figure professionali, possono farsi prendere dalla paura quando devono parlare in pubblico, balbettando o rispondendo alle domande con voce incerta e tremolante.Esistono tuttavia delle misure semplici che possono essere adottate in vista di un discorso pubblico. Cavallo, autore di corsi intensivi per superare per superare la paura di parlare in pubblico, consiglia prima di tutto di calarsi il più possibile nella situazione che si andrà ad affrontare. L’ansia è più gestibile se si conoscono in anticipo (o si raffigurano mentalmente) alcuni elementi che possono destare preoccupazione.Ad esempio, può essere di aiuto prendere familiarità con il luogo in cui avverrà il discorso. «Magari andando a visitarlo prima del fatidico giorno», aggiunge Cavallo. Oppure pianificare il discorso (inizio, sviluppo e conclusione) e infine provarlo più volte. «Può sembrare una regola banale, ma alla fine è anche la più disattesa. Non basta leggere e rileggere le slide ma è necessario provare il discorso nella stessa modalità che si userà poi realmente. Quindi, se l’intervento lo richiede, bisogna alzare la voce o abbassarla come se si avesse di fronte il pubblico», sottolinea l’esperto.Non aiuta più di tanto imparare il discorso a memoria. Si rischia di essere artificiosi e di smarrire il filo del discorso: «Una delle paure più diffuse è proprio quella di smarrire il filo del discorso, oltre a perdere in naturalezza, ecco perché non va imparato a memoria. Il discorso non va letto perché focalizzeremmo lo sguardo sul foglio anziché sul nostro pubblico. Se usi le slide scrivi poco testo; se parlerai a braccio, schematizza il tuo intervento in poche parole e appunti» aggiunge Cavallo.Ma la comunicazione verbale non è tutto. L’espressività dello sguardo è altrettanto importante dei discorsi. Ma dove volgere lo sguardo? «Mai guardare nel vuoto o fissare le slide. Bisogna cercare di guardare le persone negli occhi e, se l’aula è grande, guardarla a blocchi di persone», consiglia l’esperto.In ultima analisi, per avere successo, è fondamentale non perdere il contatto diretto con le proprie emozioni e con quelle del pubblico, dirigendo il focus dell’attenzione nella direzione voluta, modulando il tono della voce, la mimica facciale, i movimenti del corpo, al pari di un attore che dal palco sente e monitora costantemente le emozioni che suscita negli altri, e alla fine raccoglie i meritati applausi.” (brano tratto dall’articolo di Rosalba Miceli, Imparare a parlare in pubblico, in lastampa.it, 31 gennaio 2020).
Quale affermazione tra le seguenti NON è in accordo con quanto scritto nel testo?
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------LOGICA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------
5) Se “tutte le persone prudenti non attraversano mai la strada senza prestare attenzione” e “Gregorio è una persona molto prudente”, allora si può logicamente concludere che:
6) Eleonora ha una sorella che ha un marito e una figlia. Il marito della sorella ha un fratello che è il padre di Andrea. Che rapporto di parentela c’è tra Andrea e la nipote di Eleonora?
7) Individuare l’intruso: tonno, delfino, squalo, salmone
8) Claudia ha 16 anni, sua sorella minore Emma ha 7 anni di differenza e la madre ha 47 anni. Che età avevano Claudia e la madre quando è nata Emma?
9) Completare la seguente successione: “166-171-162-167-158-163-…- …-150-155”
10) Individuare l’accoppiamento improprio
11) Individuare, tra i seguenti, il termine da scartare: avallare, avversare, ripudiare, sconfessare
12) Indicare quale dei seguenti termini può essere considerato parte della serie SOLERZIA, OPEROSITÀ, PRONTEZZA, ZELO ....
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------CONOSCENZE SINTATTICHE E GRAMMATICALI DELLA LINGUA ITALIANA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------
13) Il participio passato del verbo infrangere è
14) Completa la frase con il tempo verbale corretto: “Se tu avessi studiato di più, … l’esame”
15) Quale delle seguenti frasi ha la punteggiatura corretta?
16) Completare con una proposizione causale. “Il maestro ripeté la lezione …
17) Quale delle seguenti frasi contiene un’apposizione?
18) Quali tra le seguenti forme NON è scritta in modo corretto?
19) Quale di queste forme plurali è errata?
20) L’espressione “un attimo infinito” come figura retorica rappresenta: